VINI ROSSI DI MEDIO CORPO E LA LORO COMPOSIZIONE



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VINI ROSSI MEDIA GRADAZIONE



BARBERA di colore rosso rubino, guadagna intensità e vira al rosso granato con l'invecchiamento. Di profumo fruttato e intenso, sprigiona note di mora, lampone, prugna e ciliegia mature. In bocca se giovane ha un gusto asciutto, gradevolmente fresco e floreale. Invecchiando ha il pregio di conservare una gradevole freschezza pur guadagnando tannini e spezie eleganti. Nella versione vivace acquisisce maggiore freschezza e vinosità. La sua struttura estremamente duttile gli permette di spaziare dal vivace beverino poco strutturato all’invecchiato rotondo e vellutato. Adatto a tutto pasto, il tipo vivace si presta ad un consumo più immediato, specie se abbinato a piatti saporiti, mentre la tipologia superiore invita ad un buon invecchiamento e ad essere degustato con carni rosse di qualsiasi preparazione. Nota bene che molti tra i migliori Barbera piemontesi hanno un titolo alcolometrico più elevato che può raggiungere anche il 14%. Zone di produzione Italia, Usa, Argentina



CABERNET FRANC è uno dei vini rossi più facili da riconoscere, molto friendly per l’appassionato che si avvicina al mondo del vino, è la versione rossa del Gewurztraminer. Una volta che ne avrete bevuti una decina, non faticherete a riconoscerlo. Il suo alto contenuto di pirazine marca con inconfondibili tracce fumé e di peperone, se l’uva ha raggiunto una maturazione eccellente il vino risulta elegante e screziato di eleganti note affumicate, altrimenti i richiami di peperone e pepe sono bruschi e rendono il vino molto verde e poco piacevole. I Cabernet di qualità migliore da giovani hanno spesso un’acidità elevata e sono carichi di tannini, ma così invecchieranno alla perfezione fino a 10 – 15 anni. Zone di produzione Francia, Italia, Usa, Ungheria, Cile, Sudafrica.



CARIGNAN essendo un vitigno che ha una resa elevata, resiste alla siccità e cresce bene anche in zone desertiche; in passato è stato sfruttato all’eccesso producendo vini di bassa qualità. Se volete il meglio scegliete vini con la denominazione Cotes Catalanes, Faungères o Minervois prodotti in Francia nel Languedoc-Roussillon. Ottima alternativa il Carignano del Sulcis in Sardegna. Zone di produzione Francia, Tunisia, Algeria, Spagna, Italia, Marocco, Usa.



CARME’N’ERE è un antico vitigno a bacca nera della regione di Bordeaux in Francia, che condivide molti sapori caratteristici con il Merlot e il Cabernet Sauvignon. Il Carmènére sarebbe oggi estinto se per una fortunata combinazione non fosse stato scambiato per Merlot e trapiantato in Cile nel XIX secolo. Soltanto nel 1994, però, grazie a indagini sul suo DNA, è stata riconosciuta la peculiare identità del Carmènére. I più rinomati provengono della regione cilena di Colchagua. Nelle annate migliori non perdete di vista i vini prodotti nelle sotto regioni di Los Lingues o di Apalta. Zone di produzione Cile, Cina, Italia.



GRENACHE è una delle uve a bacca rossa più diffuse al mondo. Originaria della Spagna, ha trovato infatti ampia diffusione nel bacino Mediterraneo ed in modo particolare nelle terre che nel XV sec. si trovavano sotto il controllo del Regno di Aragona, come ad esempio la Sardegna, dove ha preso i nomi di Granaccia o Uva di Spagna, o quello a noi più familiare di Cannonau. In Italia si ritrova, con il nome di Alicante, anche in Toscana, Lazio e Umbria; mentre potrebbe corrispondere al Tocai rosso in Veneto e alla Vernaccia di Serrapetrona nelle Marche. In Francia è nota come Grenache ed è associata ai vini della Valle del Rodano e del Sud della Francia ed in particolare nelle zone di Chateauneuf-du-Pape, Gigondas e Languedoc-Roussillon, dove viene spesso utilizzata in blend con altre uve. Generalmente si presenta al naso con aromi di piccoli frutti a bacca rossa, come fragola e lampone, accompagnato da sentori speziati ed eterei. La Granacha è più spesso utilizzata in blend con altre uve, per conferire corpo e sentori fruttati. L'alto contenuto zuccherino e la mancanza di tannini fanno della Granacha un vitigno adatto alla produzione di vini fortificati come i dolci naturali di Banyuls. Zone di produzione Francia, Spagna, Italia, Algeria, Usa, Australia.



MENCI’A è un vitigno poco noto della Penisola iberica il cui gusto risulta molto simile ai vini di uve Merlot prodotti in climi freschi. Il vitigno è diffuso per lo più nelle subregioni di Bierzo, Ribeira Sacra e Valdeorras in Galizia. I migliori vini Mencìa provengono da antichi vigneti collinari. Zone di produzione Spagna, Portogallo.



MERLOT fra le uve internazionali più celebri e diffuse nel mondo, oltre ad essere uno dei termini più conosciuti fra gli appassionati di vino, troviamo il Merlot. Dalla sua terra d'origine, il Bordolese, il Merlot ne ha fatta di strada e si è diffuso ovunque grazie anche alle sue qualità e non da ultimo, allo stile inconfondibile che riesce a conferire ai suoi vini. Per molti il Merlot è ciò che è lo Chardonnay per le uve bianche: un'uva che assicura buone rese e una buona versatilità nelle pratiche enologiche. Con il Merlot, e questo ovviamente è valido per la totalità delle uve, si possono creare vini decisamente modesti e ordinari, praticamente prodotti in ogni paese in cui è presente, così come vini di superba eleganza, come i famosi esempi prodotti a Pomerol e Saint-Emilion nel Bordolese. L'uso più frequente dell'uva Merlot è nella composizione dei vini assemblati, miscelato ad altre uve riesce sempre a fare notare il suo carattere e il suo contributo. Un classico esempio in cui il Merlot è utilizzato insieme ad altre uve è quello offerto da Bordeaux, e in particolare nel Médoc, dove viene miscelato principalmente con Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.


L'impiego del Merlot nelle miscele è una pratica molto diffusa anche negli altri paesi in cui è presente, come per esempio in Italia dove viene spesso unito alle uve tradizionali come Sangiovese, Montepulciano e Nebbiolo. Il Merlot viene utilizzato anche in purezza, da solo e senza la presenza di altre uve, e quando coltivato in condizioni favorevoli e opportunamente vinificato, è capace di notevoli risultati. Grazie al suo carattere “rotondo”, il Merlot vanta una nutrita schiera di appassionati, ma anche di detrattori a causa dell'elevata frequenza in cui è presente nei vini di tutto il mondo. Per questo motivo si tende ad accusare il Merlot come il principale responsabile dell'omologazione di molti vini rossi dal cosiddetto gusto internazionale.  Perché il Merlot si è diffuso ovunque e incontra il gusto di molte persone nel mondo? I motivi vanno ricercati in due fattori fondamentali.



La fama dei vini Francesi, certamente meritata, è stata per anni il punto di riferimento per la maggioranza dei produttori di vino in tutto il mondo. Il motivo del successo dei vini Francesi fu riconosciuto in larga parte alle uve utilizzate, spesso senza considerare il fatto che le condizioni ambientali e climatiche della Francia erano anch'esse indispensabili e, soprattutto, uniche, così come sono uniche le condizioni di qualunque altro luogo del mondo. Convinti che il successo fosse assicurato dall'uso delle celebri uve Francesi - fra queste il Merlot - la diffusione è stata piuttosto rapida e ha virtualmente raggiunto ogni paese vinicolo del mondo. Triste da ammettere, questo ha anche favorito la produzione di quantità impressionanti di vini mediocri che venivano venduti a prezzi elevati solo per essere stati prodotti con queste uve. Ancora peggio da ammettere, questa pratica è ancora oggi frequente e alcuni produttori speculano sui prezzi dei loro vini quando fanno uso delle uve internazionali, Merlot compreso.  L'altro motivo che ha assicurato la celebrità al Merlot è il suo profilo organolettico, in particolare il suo gusto. Il Merlot è un'uva con un contenuto di acidi piuttosto basso, con un apporto di tannini anch'esso moderato, e i vini prodotti con quest'uva possono avere una percentuale di alcol più alta rispetto alla media.


Queste tre caratteristiche conferiscono ai vini Merlot un gusto più rotondo, morbido e vellutato, cioè qualità che incontrano facilmente il gusto di una percentuale di persone piuttosto elevata. Queste caratteristiche sono generalmente rilevate anche in quei vini in cui l'uva è presente, un impatto che è in genere apprezzabile anche quando il Merlot è utilizzato in quantità non elevate. Inoltre i vini prodotti con Merlot tendono a maturare più in fretta rispetto ad altri, come per esempio quelli prodotti con Cabernet Sauvignon, pertanto raggiungono una maggiore bevibilità in un tempo minore.  Il Merlot è in genere apprezzato anche da molti enologi che tendono ad usarlo grazie alle sue qualità piuttosto versatili e può assicurare buoni risultati nella maggior parte dei casi. Va anche osservato che quest'uva viene spesso utilizzata nei vini che risultano troppo “duri” èruvidi” in modo da renderli più bevibili e morbidi e gli effetti sono spesso sorprendenti. Il Merlot è anche molto adatto alla maturazione in botte - e questo è anche il suo trattamento più frequente - e spesso beneficia degli aromi e dei sapori ceduti dal legno che conferiscono una maggiore complessità al suo “relativamente semplice” carattere.



Nel caso in cui quello che si è detto fino a qui potrebbe fare pensare al Merlot come l'uva “universale” capace di compiere veri e propri miracoli enologici - e sono in molti a crederlo - va comunque ricordato che il Merlot non si sottrae certamente dalle regole basilari della viticoltura e dell'enologia. Insomma, non tutto il Merlot è degno di attenzione, come sempre, un'uva, da sola, non è garanzia di buon risultato. La conferma è rappresentata da quell'oceano di vino fatto con Merlot e che, francamente, non può che essere considerato come mediocre. La buona notizia è invece rappresentata da quei tanti vini fatti con Merlot di grandissimo e assoluto pregio. Due condizioni che - va ricordato - si applicano a qualunque altra uva.  Dal punto di vista viticolturale, il Merlot è un'uva che matura in anticipo rispetto alle altre varietà, non sopporta gli effetti della pioggia poco prima della vendemmia ed è suscettibile alle muffe. Vista la sua larga diffusione nel mondo, il Merlot offre buone capacità di adattamento alle diverse condizioni climatiche, tuttavia predilige ambienti con clima piuttosto fresco dove produce i migliori risultati, come per esempio nelle zone di Pomerol e Saint-Emilion nel Bordolese. Il Merlot sembra preferire un terreno argilloso e umido, tuttavia si sono registrati ottimi risultati anche in altri tipi di terreni, mentre un terreno troppo drenato influisce considerevolmente sullo sviluppo dei suoi grappoli. Il potenziale di maturazione dei suoi vini è generalmente di 6 anni, un periodo che può comunque arrivare anche oltre i dieci anni nelle migliori condizioni. Grazie alle sue qualità, i vini prodotti con Merlot maturano in anticipo agli altri e pertanto risultano bevibili e pronti in un tempo minore. Zone di produzione Francia, Usa, Spagna, Italia, Romania, Bulgaria, Cile, Australia.



MONTEPULCIANO è il secondo vitigno a bacca rossa più diffuso in Italia. La maggior parte dei vini prodotti con queste uve portano il nome di "Montepulciano d’Abruzzo" e provengono da questa regione. I vini ottenuti da uve di Montepulciano hanno un caratteristico profumo di frutti rossi simile al Merlot. I vinificatori migliori tuttavia, producono anche vini robusti dall’aroma di frutti neri che possono invecchiare fino a 10 anni e più. Il Montepulciano è sovente confuso con il Vino Nobile di Montepulciano un vino prodotto in Toscana con uva Sangiovese. Zone di produzione Italia



NEGROAMARO è un vitigno a bacca nera originario della Puglia dove cresce prevalentemente nella regione del "tacco" lungo la costa ionica. Questa regione è decisamente calda e per questo i vigneti si trovano di solito vicino al mare, dove le notti sono più fresche e favoriscono un’acidità naturale più alta e una crescita più prolungata. Il Negroamaro è spesso miscelato a uve primitivo, arricchendo i dolci sentori di frutta rossa di quest’ultimo con la sua carica di tannini, note di frutta nera e sfumature di erbe affumicate. Zone di produzione Italia.



RHONE BLEND tende prevalentemente all'esaltazione di vini mono varietali, i rossi sono prodotti quasi esclusivamente con uva Syrah dal tipico sentore di pepe nero. Le principali uve a bacca bianca dell'area sono Marsanne e Roussanne - utilizzate quasi sempre insieme nella produzione dei vini - e il Viognier, un'uva che sta riscuotendo un forte interesse anche nei vigneti del resto del mondo. Se cercate il meglio il Languedoc-Roussillon e La Mancha producono vini ottimi. Zone di produzione Spagna, Australia, USA, Sudafrica



SANGIOVESE è un vitigno a bacca rossa diffuso in tutto il centro Italia, soprattutto in Romagna, in Toscana e in Umbria, dove è alla base di vini come il Brunello di Montalcino, il Chianti Classico e il Rosso di Montefalco. In questa sezione della nostra enoteca troverai i migliori Sangiovese per le tue cene e le tue grigliate. È il vitigno più coltivato in Italia e, a seconda delle zone di produzione, dà vita a vini con specifiche caratteristiche organolettiche: il colore è rosso rubino e al naso si percepiscono le tipiche note di ciliegia e violetta, al palato invece è di medio corpo, con un tannino ben presente che tende a diventare setoso nel durante l’invecchiamento. Il Sangiovese è alla base di alcuni dei vini più importanti d’Italia: in Toscana è l’uva utilizzata in percentuale maggiore per il Chianti Classico. In provincia di Siena, a Montalcino, è conosciuto come Sangiovese Grosso e dà vita al Brunello di Montalcino, uno dei rossi più importanti, famoso in tutto il mondo per la sua eleganza e la sua longevità. Sempre in Toscana, nella zona di Montepulciano dove è chiamato Prugnolo Gentile, è alla base del Rosso e del Nobile di Montepulciano. Attraversando l’Appennino è celebre il Sangiovese di Romagna, rotondo e fruttato, mentre in Umbria viene usato per il Rosso di Montefalco e per la denominazione Torgiano. L’origine del nome del vitigno è incerta: secondo la leggenda è stato chiamato Sanguis Jovis da un monaco del convento di Sant’Angelo di Romagna, alle pendici del Monte Giove, durante un banchetto in onore di Papa Leone XII. Il Sangiovese si abbina benissimo in particolare a sughi e secondi di carne; uno dei migliori accostamenti è con la carne alla brace. Zone di produzione Italia, Argentina, Francia, Tunisia, USA, Australia.



AMARONE nasce come culla del Recioto, un vino rosso passito particolarmente dolce e dalle uveautoctone della zona: corvina, corvinone e rondinella. L'appassimento delle uve a partire dalla vendemmia fino a fine gennaio è una tradizione di cui la Valpolicella rivendica la paternità e che pratica fin dal 1500… Insomma grande esperienza nella produzione di passiti che circa 70 anni fa subisce una importantissima "svolta". Volete sapere quale? Una svista di un cantiniere poco attento che dimentica qualche botte di recioto è l'inizio della storia dell'Amarone. Ebbene, questa distrazione ha fatto sì che la fermentazione alcolica del recioto proseguisse incontrollata portando il vino ad essere completamente secco: dal vino dolce si è arrivati ad un vino amaro (si intende secco), ecco da dove il termine "amarone". Vino secco e invecchiato proprio perché dimenticato in cantina. E' stato anche inizialmente definito un recioto "scampà", cioè "scappato" al controllo del cantiniere. La grande lungimiranza di chi ha creduto in questo recioto non più dolce è stata proprio quella di capire che si trattava di un vino dalle grandi potenzialità. Il boom dell'Amarone si è avuto negli anni '90, oggi è uno dei vini rossi più rappresentativi e apprezzati d'Italia: un vino molto semplice da capire, anche per un bevitore inesperto, per il suo tannino morbido, per i suoi aromi invitanti, per il suo corpo, tosto e di carattere. Zone di produzione Italia Veneto.



ZINFANDEL caratteristico d’Oltre Oceano, ha suscitato interesse particolare tra i vinificatori della metà dell’800. Coltivato in ogni luogo dello stato della California, ha avuto un enorme successo commerciale fino ai primi dell’900, periodo in cui la troppa abbondanza del vino prodotto, è stato il fattore minante della qualità. Cresce bene in zone dalle medie temperature. Le zone troppo calde creano problemi nello sviluppo dei grappoli. Quest’ultimi tendono, infatti, a maturare in maniera irregolare, il che vuol dire trovare, nello stesso grappolo, acini ancora verdi insieme con altri completamente maturi. Inoltre, quando il frutto ha raggiunto la maturità, appassisce velocemente sulla pianta. Questo non toglie, però, che lo Zinfandel non sia in grado di produrre vini degni di un certo interesse. Molte sono le produzioni odierne che confermano quest’affermazione. Nei primi anni novanta, esami sul del vitigno hanno dimostrato in maniera inconfutabile che lo Zinfandel altri non è che un’uva "immigrata". Considerato un vitigno autoctono della California per circa un secolo, si è scoperto, in realtà che in ⦁ Puglia era già noto con il nome di "⦁ Primitivo" dal XVIII secolo. Andando più a fondo, l'analisi del DNA ha dimostrato che ha origine croate (dalla varietà Crljenak Kaštelanski), il cui retaggio pare sia dovuto all'Impero Romano. Possiamo in ogni caso sostenere che il Primitivo pugliese sia attualmente a tutti gli effetti un parente clonale molto, molto simile allo Zinfandel. Il migliore si coltiva sulle colline di Napa, Sonoma, Paso Robles e alla base della Sierra. Zona di produzione Usa, Italia.



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